sabato 12 maggio 2012

"L'isola dei morti" di Arnold Böcklin

Arnold Bocklin, "L'isola dei morti"
(da questa pagina)


"L'isola dei morti" è certamente il quadro più famoso del pittore simbolista elvetico Arnold Böcklin (1827-1901). Ne esistono cinque versioni eseguite tra il 1880 ed il 1886 che mostrano delle differenze piuttosto marcate tra di loro, in particolare per quello che riguarda lo sfondo e i colori predominanti. A mio avviso la versione migliore è la terza (del 1880) che è anche quella più conosciuta e stimata.
Böcklin non volle mai esporre il significato di questa tela quantomai misteriosa, le sole parole attribuitegli al riguardo sono le seguenti: «Un'immagine onirica: essa deve produrre un tale silenzio che il bussare alla porta dovrebbe fare paura». Esistono però delle considerazioni che riguardano il luogo dove il pittore svizzero trasse l'ispirazione per il suo capolavoro: c'è chi afferma che Böcklin fosse a Ponza quando iniziò a dipingere "L'isola dei morti", ma è molto più probabile, anche osservando attentamente l'opera, che il punto di riferimento fosse il "Cimitero degli Inglesi" di Firenze, tanto più che Böcklin passò molti anni della sua vita proprio nel capoluogo toscano.
Il quadro possiede un fascino non comune legato al profondo mistero che racchiude; di derivazione chiaramente simbolista, "L'isola dei morti" mostra alcune delle peculiarità fondamentali presenti nell'opera pittorica di Böcklin: luoghi isolati circondati da acque, cipressi, porte incastonate nella roccia, figure enigmatiche avvolte in manti, atmosfere lugubri e funebri, tombe ecc.
Molti artisti rimasero colpiti dal dipinto: specificatamente in Italia, il poeta Giovanni Camerana scrisse una serie di sonetti intitolati "Ad Arnoldo Böcklin" in cui si descrive proprio "L'isola dei morti".

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