lunedì 10 settembre 2018

Jean Delville

Jean Delville, "L'Angelo dello Splendore"
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Nacque a Leuven nel 1867 e morì a Forest nel 1953. Fu, oltre che pittore, prolifico scrittore. Visse quasi sempre a Bruxelles, pur effettuando svariati viaggi a Parigi, a Londra e a Roma. La sua produzione artistica si sviluppa, all'incirca, nell'arco di sessant'anni, e rappresenta un esempio unico, per coerenza e per qualità, dell'estetica idealista. Attratto dall'occultismo e dall'esoterismo, dipinse molte tele enigmatiche, di difficile interpretazione; fu un seguace del simbolismo, soprattutto se si considerano le opere pittoriche comprese tra il 1890 ed il 1910. Tra i quadri migliori di Delville, voglio ricordare La morte d'Orfeo (1893), L'angelo dello Splendore (1894), La scuola di Platone (1898), L'amore delle Anime (1900), L'Oblio delle Passioni (1913), e La scuola del Silenzio (1929). Infine, ecco un elenco di dipinti del pittore belga.



L'Affamé
Les ames errantes
L'Amour des âmes
L'Ange des Splendeurs
La Belgique indomptable
Le Christ en Deuil
Le Christ glorifié par les enfants
La Coulée d'acier
Dante buvant les eaux de Léthé
Les dernières idoles
Le Dieu de la Musique
Le dieu vaincu par l'amour 
L'École de Platon
L'Ecole du Silence
L'Extase de Danté
Les Femmes d'Eleusis
Le Fléau or La Force
Les forces
Le Génie vainqueur
Hélène, le fille du Cyne
Homme-Dieu
Les Idées
La Justice à traverse les ages
La Libération
Les Mères 
La Morted'Orphée                                                        
L'Oracle à Dodone
L'Oubli des passions
Pegasus
Portrait de la femme de l'artiste
Prométhée
Les quatres Kumaras
Le rêve de l'amour
La Roue du monde
Le Secret de la Tombe
Seraphitus-Sepraphita
Sur l'autel de la patrie
La Symbolisation de la Chair et de l'Esprit
Les ténebrès à la lumière
Les Trésors de Satan
La vision de la Paix
Le voile de la nuit

domenica 29 luglio 2018

Odilon Redon

Odilon Redon, "Ophelia"
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Nacque nel 1840 a Bordeaux. Fin dai primi anni di vita ebbe problemi di salute dovuti alla sua struttura gracile; la famiglia decise di fargli trascorrere diversi anni nella tenuta di campagna che aveva a Peyrelebade. Iniziò gli studi in netto ritardo, e faticò a proseguirli. Abbandonò ben presto l'idea di diventare architetto e si dedicò al disegno ed alla pittura; nel contempo, grazie al botanico Armand Clavaud, si interessò di letteratura, iniziando anche a scrivere qualcosa di suo. Intorno ai vent'anni cominciò ad esporre le sue opere pittoriche. In quel periodo fece un viaggio in Spagna e rimase estasiato dai paesaggi pirenaici. Quindi conobbe il litografo Rodolfo Bresdin, di cui divenne amico. Grazie a quest'ultimo apprese la tecnica incisoria dell'acquaforte e vi si appassionò, creando opere memorabili. Partecipò per un breve periodo di tempo alla guerra franco-prussiana, per essere poi congedato e passare al servizio ausiliario. Fece altri viaggi, visitando l'Olanda e il Belgio; in questi luoghi ebbe modo di apprezzare l'arte di Rembrandt e di conoscere Henri Fantin-Latour, dal quale apprese nuove tecniche artistiche. Si sposò a quarant'anni, e grazie al matrimonio riuscì a superare difficoltà relazionali che avevano influito negativamente sulla sua vita; nel frattempo, anche a causa della morte del padre, le sue condizioni economiche peggiorarono. Seguirono anni di lutti, con la morte di due fratelli, dell'amico Bresdin e del figlioletto Jean; uniche soddisfazioni gli vennero dalla pittura, poiché in questi anni riuscì ad esporre le sue opere a Bruxelles ed ebbe l'opportunità di conoscere grandi scrittori francesi e belgi. Da allora ebbe importanti riconoscimenti e produsse le sue opere più significative. Nel 1849 gli nacque un secondo figlio: Ari, e grazie a questo evento trovò nuovi entusiasmi nel lavoro, che si moltiplicò e gli diede enormi gratificazioni. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, il figlio fu richiamato alle armi, e Redon cadde in una profonda crisi, temendo per la vita del secondogenito; Morì nel 1916, per le conseguenze dovute ad un viaggio che fece nel gennaio del medesimo anno, per recarsi nella casa di amici ed avere notizie del figlio, che nel frattempo era morto in guerra. Le sue tele spiccano per i colori intensi e per le tematiche inconsuete; privilegiò raffigurare personaggi mitologici, fiori e creature mostruose; il tutto in un contesto allucinato e visionario, che fanno di Redon uno dei migliori esponenti del simbolismo pittorico; evidenti, in questo senso, le suggestioni che suscitarono in lui opere letterarie di autori come Edgar Allan Poe, Stephane Mallarmé e Joris Karl Huysmans (quest'ultimo citò un suo disegno in un famoso romanzo). Non di meno, Redon fu considerato un maestro dal gruppo pittorico dei Nabis,  ed è tutt'ora ritenuto un anticipatore del surrealismo. Tra i suoi migliori dipinti si ricordano: Pegaso e le muse (1900), Ofelia (1900-1905), La barca rossa (1907), Parsifal (1912), Il Ciclope (1914). Ecco infine un elenco di opere pittoriche di Redon.

Aged Angel
Andromeda
Angelica and the Dragon
Animals of the Sea
The Apparition
Apollo's Chariot
Apollo's Chariot 2
Aurora
Baronne de Domecy
Begonia in a Pot
The Birth Of Venus
The Birth of Venus 2
The Birth of Venus 3
Black Poppy
The Boat
Bouquet In A Persian Vase
Bouquet of Flowers
Bouquet of Flowers in a Green Vase
Breton Village
Brunhild (The Valkyrie)
Buddha
Buddha Walking Among The Flowers
Butterflies
Calvary
Centaur with cello
Centaurs
The Chalice of Becoming
The Child
Christ and His Disciples
Christ in Silence
Chrysalis
The Closed Eyes
The Cyclops
Daisies
The Death of Ophelia
The Druidess
Eve
Evocation
Evocation Of Butterflies
The Fall of Icarus
The Fallen Angel
Fantastical
Fisherwoman
The Flame (Goddess of Fire)
The Flight into Egypt
Flower Clouds
Flowers 1
Flowers 2
Girl with Poppies
The Green Death
Green Horseman
Head of a Young Woman
Head with Flowers
Homage to Leonardo da Vinci
Hommage a Goya
Icarus
Image
Joan of Arc
Lady Macbeth
Lady of the Flowers
Landscape in Brittany Peyrelebade
Leda and the Swan
Madame Arthur Fontaine
The Man
Meadow
Melancholy
Mermaid
Miss Violette
The Mysterious Boat
Mysterious Head
Mystical Conversation
The Monster
Muse on Pegasus
Nude Begonia and Heads
Oannes
Oedipus in the Garden of Illusions
Ophelia
Ophelia Among the Flowers 1905-1908
Orchids
Orpheus
Pandora
Parsifal
Pegasus and the Hydra
Peyrelebade Landscape
Pitcher of Flowers
Poet's Dream
Portrait of Ari Redon
Portrait of Mademoiselle Jeanne Roberte de Domecy
Portrait of Marie Botkine
Portrait of Paul Gauguin
Portrait of Simone Fayet
Portrait of Simone Fayet in Holy Communion
Portrait of Yseult Fayet
The Pot of Geraniums
Predistined Child
Profile Of A Young Girl
Rebirth
Red Boat with a Blue Sail
Red Bush
Red Man
Red Thorns
Red Trees
Reflection
Roger and Angelica
Roland at Roncevaux
Sacred Heart
The Saint
Saint George and the Dragon
Saint Sebastian
Salomé
The Seashell
Silence
Sita
Small Bust Of A Young Girl
Stained Glass Window (Allegory)
Street in Samois
Struggle between Woman and Centaur
Sunset
The tree
Trees
Two Women under a Red Tree
Two Young Girls among the Flowers
Underwater Vision
Vase Of Poppies
Violette Haymann
Virgin
Virgin of the Dawn
The Wheel of Fortune
Wildflowers in a long-neck
The Window
Winged Man
Woman in Profile with Flowers
Woman with Flowers
Wreathed Head Behind Bars
Yellow Tree
Young Girl Facing Left
Young Girl in a Blue Bonnet


mercoledì 11 luglio 2018

Alfons Maria Mucha


Alfons Maria Mucha (Ivancic 1860 - Praga 1939) fu pittore, decoratore e scultore ceco di indubbio talento. Dopo gli studi liceali cominciò a lavorare in Moravia come pittore decorativo; si trasferì quindi a Vienna dove perfezionò le sue conoscenze lavorative. Tornato in Moravia si dedicò all'arte decorativa ottenendo importanti apprezzamenti e, di conseguenza, entrate che gli permisero di frequentare l'Accademia di Belle Arti in Monaco di Baviera. Non ancora trentenne, Mucha decise di andare a Parigi e nella capitale francese frequentò l'Académie Julian e l'Académie Colarossi, grazie a questi studi la sua fama crebbe e i suoi dipinti vennero citati come massima espressione dell'Art Nouveau. Cominciarono a moltiplicarsi per lui le offerte di lavori, anche prestigiosi (creò numerosi poster e manifesti teatrali, cartelloni pubblicitari, copertine per riviste e libri ecc.); ormai famoso, Mucha si recò negli Stati Uniti, dove risedette per circa un lustro (1906-1910) per stabilirsi di nuovo in Europa, precisamente a Praga, dove per parecchi anni si concentrò sulla sua opera più famosa che porta il titolo "Epopea slava": una serie di tele in cui il pittore ceco volle illustrare una sorta di compendio storico del popolo slavo, il lavoro fu ultimato nel 1928. Undici anni dopo Mucha morì e fu sepolto a Praga. I suoi dipinti (di cui a seguire riporto un elenco) si caratterizzano per la frequentissima presenza di giovani donne eleganti circondate da una vegetazione lussureggiante, si nota inoltre la sua preferenza per i colori pallidi. Tra i quadri migliori del pittore ceco, che dimostrano una chiara impronta liberty e un simbolismo dai toni foschi, si ricordano Fiore (1894), Profetessa (1896), Ragazza piangente (1900), Madonna dei Gigli (1905), Destino (1920), L'abisso, L'artista, Essenza dell'estate, Donna nel deserto, Maga, Notte di primavera, Un racconto d'inverno, Solitudine.

 

ALCUNE OPERE PITTORICHE DI ALFONS MARIA MUCHA

The Abyss
The Artist
Christmas in America (1906)
Couple with Light
Easter Chimes Awaken Nature
Enchantress
Fate (1920)
Flower (1894)
Frances embraces Bohemia (1918)
Girl with Loose Hair and Tulips (1920)
Heraldic Chivalry
Jaroslava (1920)
Jaroslava and Jiri, the Artist's Children (1919)
Lefevre Utile (1903)
Madonna of the Lilies (1905)
Marushka, the Artist's Wife (1905)
Mistletoe: Portrait of Mme Mucha
Muse
Nevěsta
Portrait of Jaroslava (1930)
Portrait of Jiri (1925)
Portrait of Milada Cerny (1906)
Prophetess (1896)
The red cape (1902)
Self Portrait
Solitude
Spirit of spring
Spring Night
Weeping Girl (1900)
Winter Night (1920)
A Winter Tale
Woman in the Wilderness
Woman with a Burning Candle (1933)
Young Girl in a Moravian Costume


Alfons Maria Mucha, "Nevěsta"
(da questa pagina)

mercoledì 15 gennaio 2014

Hugo Simberg

Hugo Simberg, "The Wounded Angel"
(da questa pagina)


Hugo Gerhard Simberg nacque a Hamina, in Finlandia, nel 1873. All'età di diciotto anni si iscrisse alla scuola di disegno di Viipuri: "Amici dell'Arte"; nel 1895 cominciò a lavorare presso lo studio del pittore Akseli Gallen-Kallela a Ruovesi. Nel 1896 Simberg andò a Londra e quindi, l'anno successivo, si recò in Francia e in Italia. In questi anni iniziò ad esporre i suoi lavori pittorici in Finlandia, ottenendo gratificanti consensi. A seguito di questi primi successi fu eletto membro della "Associazione artistica finlandese" e cominciò ad insegnare presso la Scuola "Amici dell'arte" di Viipuri. Successivamente (tra il 1907 ed il 1917) esercitò la professione di insegnante presso l'Associazione artistica finlandese. Tra le opere pubbliche più importanti che realizzò si ricorda che, insieme a Magnus Henckel, fu incaricato di progettare le decorazioni all'interno della chiesa di Tampere. Morì a Ahtari (Finlandia) nel 1917.
La pittura di Simberg rientra sicuramente nella sfera simbolista: ebbe una netta preferenza per soggetti macabri o, all'opposto, angelici, visti dall'artista con un occhio originalissimo. La sua opera più famosa è sicuramente "L'angelo ferito" (1903). Ecco, di seguito, una serie di lavori pittorici di Simberg.


Aamu merellä (1901) 
The angel and the lumberjack (1893)
The angry ram at Niemenlauta 
Azalea and mask
Bröderna
Calm day at sea 
Colonel Simberg 
Construction work in Katajanokka (1910)
Dancing death (1899) 
Devil by the pot (1897) 
Elämän Virralla (On the stream of life, 1886)
The Farmer's Wife and the Poor Devil (1899)
Från Kaukasus 
Frost (1895)
The Garland of life
Hammassärky 
Haukotteleva Käärme (The serpent, 1899)
Haukotteleva malli 
Heinäkuun aurinkoa (1911) 
Huvilan pääty 
Inlet with a small bridge at Niemenlautta
Järvimaisema
Juhannuskokko
Kaksi purjevenettä 
Kaukaasialainen (1899)
Kaukaasialainen nainen 
Keisarillinen huvijahti 
King Hobgoblin Sleeping (1896)
Kukkia maljakossa (1914)
Kuolemakuuntelee (1897)
Kuoleman Puutarha (The Garden of Death, 1896) 
Kuutamo
Lapsen valinta 
Maalaiskylä 
Maalaistaloja 
Merimaisema kuun valossa (1900)
Mikael Lybeck (1905) 
Näkymä Keitelen yli (1897) 
Niagara (1908)  
Ontheborderland (1895)
Outokumpu
På stranden (1915) 
Pariisin kattoja (1904) 
Pariisi sateella (1910) 
Piiritanssi (1898)
Piru ruusupensaassa (1907) 
Poor Devil with Twins
Portrait of a lady (1909) 
Portrait of a man 
Pyhän Ursulan uni 
Pyykkiä auringonpaisteessa 
Pyykkiä kuivumassa 
Rantaniitty 
Ruusunpoimija (1905)
Salakkalahti Viipurissa 
Sand dunes 
Satu
Satu II (1896)
Seascape in moonlight (1900)
Segelbåtar vid kusten 
Self Portrait (1907)
Sheds
Solnedgång över sjön
Spring Evening with the Ice Melting (1897)
Stranden vid Lavansaari (1909) 
Strandmotiv 
Talviaurinkoa (1900) 
Talvimaisema (1891-99)
Talvinäkymä Tampereelta 
Tanssi sillalla (1904) 
Teurastamo (1898) 
Tienhaarassa
Torget i Viborg 
Unelma
A village in the south (1910)
Woman (1890)
The wind blows (1897)
The Wounded Angel (1903)

venerdì 4 ottobre 2013

San Francesco d'Assisi nella pittura

Caravaggio, "Saint Francis of Assisi in Ecstasy"
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San Francesco d'Assisi è stato ed è per me un personaggio unico per sacrificio, coerenza, fede e altruismo. È impossibile infatti trovare, dalla scomparsa sulla Terra di Gesù, un uomo simile a lui, capace di rinunciare alla ricchezza derivante dall'attività famigliare (suo padre era un commerciante in stoffe ben affermato), grazie alla quale avrebbe potuto fare una vita agiata e spensierata, per seguire la sua fede cristiana ed applicare alla lettera le parole del Vangelo, inizialmente da solo, poi con i suoi amici e seguaci, fino a fondare l'ordine mendicante dei frati francescani, ancora oggi attivo e, dopo la sua morte, a diventare il santo più importante d'Italia (è infatti, insieme a Santa Caterina da Siena, il patrono della nazione italiana). A cominciare da oggi, 4 ottobre, giornata in cui si celebra la sua memoria, vorrei ricordare alcune espressioni artistiche incentrate sulla figura del poverello d'Assisi, inizierò perciò dalla pittura, per passare poi alla poesia, al cinema, e infine alla musica.
Numerosi pittori hanno ritratto San Francesco, molti di questi sono dei maestri celebratissimi, come ad esempio Cimabue il cui Ritratto di San Francesco che si trova ad Assisi, nella Basilica inferiore e fa parte dell'affresco Vergine in Maestà, con Bambino, quattro angeli e San Francesco (1278-1280), sembra che sia il più somigliante in assoluto al santo reale.
Giotto ha affrescato la Basilica superiore d'Assisi con 28 scene inerenti la vita del santo patrono d'Italia, tra queste, la più bella a me sembra La predica agli uccelli, risalente agli anni compresi tra il 1290 e il 1295, raffigura Francesco in età avanzata, in compagnia di un frate non ben definito ma che dovrebbe essere l'inseparabile Fra' Leone, mentre, forse nelle vicinanze di un bosco (si nota la presenza di un alberello), si piega leggermente e gesticola parlando ad alcuni uccelli che lo osservano ai piedi dell'albero. Ancora Giotto fu a dipingere il santo d'Assisi nel quadro Stigmate di San Francesco, realizzato in un periodo non lontano da quello delle famose scene di cui ho già parlato, è una tempera che raffigura il santo nel momento in cui riceve le stigmate, durante la preghiera sul Monte Alverno, da Gesù, il quale appare nella posizione di crocifisso ma dotato di sei ali così come i Serafini. Alquanto bizzarro è lo sfondo del quadro, visto che il santo, inginocchiato e enormemente grande rispetto a tutto il resto, sembra posto all'interno di una cavità presente alla base di una montagna, quest'ultima è contornata da alcuni alberi e da una delle due cappelle di monte (l'altra si trova sul piano a destra). Sotto la scena principale del dipinto si possono osservare dei piccoli quadretti che illustrano alcuni episodi famosi della vita di San Francesco.
Esistono due dipinti praticamente identici del pittore fiammingo Jan Van Eyck, creati tra il 1428 ed il 1432, intitolati Stigmate di San Francesco. In un paesaggio di montagna San Francesco, il cui volto ha insolitamente lineamenti ben definiti, ha uno sguardo quasi perso nel vuoto mentre prega con le mani aperte che mostrano la presenza delle stimmate appena ricevute da Dio, rappresentato nel quadro da un crocifisso posto in alto, fornito di quattro ali di uccelli (figura ripresa dal quadro di Giotto prima citato). Sotto al crocifisso, in primo piano così come Francesco, c'è Fra' Leone che dorme seduto, mentre si tiene con le mani la testa leggermente reclinata.
Una tempera di Domenico Veneziano del 1445, è intitolata San Francesco riceve le stigmate; qui colpisce il capo del santo quasi completamente calvo e canuto; Francesco con le mani in alto, in ginocchio su di un prato, vicino a Fra' Leone che è seduto e si ripara gli occhi (forse perchè non sopporta l'intensità della luce divina) guarda uno strano crocifisso (rosso) dal quale partono dei raggi divini che giungono fino alle mani e ai piedi di Francesco, conferendogli così le stigmate; la scena è ambientata in un paesaggio di montagna, comprendente dei monti, un po' di vegetazione e un corso d'acqua.
Il pittore senese conosciuto come Sassetta, poco prima di morire dipinse un quadro dal titolo Sposalizio mistico di San Francesco in cui si vede il santo che si sposa con le tre Virtù teologali: Fede, Speranza e Carità, queste sono raffigurate con i volti di giovani donne vestite rispettivamente di bianco, di verde e di rosso; nel quadro le Virtù appaiono due volte: davanti a Francesco mentre il santo sta infilando l'anello nuziale ad una di esse, e in volo, mentre si allontanano recando in una mano dei rametti. Il paesaggio circostante è formato da un'ampia vallata in cui si nota una stradina che arriva fino al luogo del rito e, sulla destra in basso del quadro, un'altra breve e piccola strada che giunge ad un castello.
San Francesco nel deserto è un dipinto di Giovanni Bellini risalente all'età rinascimentale (1480) che mostra il santo con le braccia aperte e lo sguardo rivolto verso il cielo mentre riceve da Dio le stimmate, molto suggestivo e particolareggiato è il paesaggio che si distende intorno a San Francesco.
Di una bellezza stupefacente è il quadro di Caravaggio L'estasi di San Francesco del 1595, dove il santo, che ha perso i sensi, è illuminato da una luce divina ed è sorretto da un'angelo che lo aiuta in questo particolare momento di defaillances. Attorno a loro si nota un paesaggio tetro, in cui si scorgono appena degli alberi e un corso d'acqua (forse un fiume). Di grande valore è anche, dello stesso Caravaggio, San Francesco in meditazione (1605), qui il santo, inginocchiato, guarda pensieroso un teschio che tiene tra le mani, in basso a destra del quadro, poggiato in terra, si nota un tronco con sopra una piccola croce di legno. Evidente sembrerebbe che la "meditazione" di Francesco sia rivolta alla morte e all'al di là.

domenica 8 settembre 2013

Ferdinand Hodler

Ferdinand Hodelr, "Der Auserwählte"
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Ferdinand Hodler (Berna 1853 - Ginevra 1918) è stato un pittore simbolista elvetico. A diciotto anni si trasferì da Berna a Ginevra, qui cominciò a dedicarsi assiduamente alla pittura avendo come punti di riferimento gli impressionisti e i pittori del Rinascimento. Rimase molto colpito dalla pittura di Diego Velazquez, conosciuta durante un viaggio in Spagna (1878-1879). Inizialmente paesaggista, col tempo affinò il suo modo di dipingere e utilizzò con sempre maggiore frequenza colori molto forti. Negli anni della maturità artistica fu influenzato dalla pittura simbolista e creò un metodo innovativo da lui stesso coniato come Parallelismo. In seguito ritornò a dipingere paesaggi (soprattutto montani) avvicinandosi in parte alla scuola espressionista. Le sue tele sono spesso influenzate dai tragici eventi che caratterizzarono la vita dell'artista svizzero, il quale perse in poco tempo tutte le persone più care, dai genitori ai fratelli alla compagna; fu in particolare la morte di quest'ultima, avvenuta nel 1915, che lasciò Hodler in uno stato di grave depressione. Tra le sue opere migliori si ricordano Il buon samaritano (1886), La notte (1890), Sera d'autunno (1895), Il Sogno (1897), Il prescelto (1903). Ecco un elenco di opere del pittore elvetico.


Adoration.
Andey Peak, Arve Valle in Haute Savoie (1909).
Ascent II.
Ascent III.
At the Foot of Mt. Saleve.
Auszug der Jenenser Studenten in den Freiheitskrieg 1813 (1908-1909).
Autumn Evening.
Bertha Stucki mit Blume (1888).
The Breithorn.
Caux Landscape with Rising Clouds.
The Convalescent (1880).
Day I (1899).
Day II (1904-1906).

Delighted Boy (1894).
Der Auserwählte (1903).
Der Fruhling (1901).
Der Niesen (1910).
Der Zornige (1881).
The Dream (1897).
Die Lebensmuden (1892).
Die Nacht (1889-1890).
Eiger, Monch and Jungfrau in Moonlight cloudy.
Emotion (1901-1902).
The Fall I.
Forest Stream.
Genfersee mit Mont Blanc im Morgenlicht (1918).
The Good Samaritan (1886).
Grammont.
The Grindelwald Glacier (1911-1912).
The Halberdier (1895).
Joyous Woman (1911).
Jungfrau and Silverhorn,as Seen from Murren peak.
Lake (1910-1912).
Lake Geneva from Chexbres (1905).
Lake Thun (1905).
Lake Thun and the Stockhorn (1910).
Landscape on Lake Geneva (1906).
Laufende Frauen (1895).
The Miller, His Son and the Donkey.
Mountain Stream at Champery
Night.
Pansies.
Portrait of Louise-Delphine Duchosal (1885).
Portrait of Marguerite Renaud.
The Reaper (1910).
Self-Portrait (1912).
Le Soir.
Sunrise over Mont Blanc (1890).
Sunset on Lake Geneva.
Surprised by the storm (1886-1887).
Thunersee von Leissigen.
View into Infinity
Woman in Ecstasy.
Woman with Brown Hair (1913).
The Woodcutter (1910).
Youth Admired by Women (1903).

mercoledì 19 giugno 2013

Georges Lacombe

Georges Lacombe, "la Baie"
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Georges Lacombe (Versailles 1868 - Alençon 1916) è stato un pittore e uno scultore francese. Nato in una famiglia ricca e colta, iniziò i suoi studi artistici con la madre, la scultrice e pittrice Laure Lacombe; approfondì le sue conoscenze grazie a pittori francesi quali Georges Bertrand, Alfred Roll e Henri Gervex, tutti amici di famiglia. Entrò quindi nel gruppo artistico denominato "Nabis" dove conobbe pittori del calibro di Paul Sérusier e Emile Bernard. Come era usanza dei nabis passò molte estati (tra il 1888 e il 1897) in Bretagna e in particolare a Camaret, in questo periodo creò molti dei suoi capolavori pittorici, alcuni dei quali dimostrano un chiaro avvicinamento del pittore francese al movimento simbolista; tra le tele più significative spiccano: La baia (1892), Mar grigio (1892), Mar giallo (1892), La foresta rossa e Le età della vita (1894). Di pregevole fattura sono anche le sue incisioni in legno e le sue decorazioni. Lacombe morì a soli quarantotto anni per una tubercolosi. Riporto di seguito le opere pittoriche più famose dell'artista di Versailles.


Les Ages de la Vie (1894)
La Baie (1892)
La Baie de Saint-Jean de Luz (1904)
Boatwomen in Brittany (1893-94)
The Briante River (1907)
Chestnut Gatherers (1894)
Le Cueilleur de Pommes (1899)
Foret au Sol Rouge (1894)
Foxgloves
The Green Wave (1896-97)
In the Forest (1909)
Marine Bleue (1893)
La Mer Gris (1890)
La Mer Jaune (1893)
I Monotoni Neri (1892)
Le Nabi à la Barbe Rutilante (1894)
Oaks and Blueberry Bushes (1905)
Pins sur la Rive
Portrait d'Albert Hepp
Portrait de Laure Lacombe
Portrait of Paul Ranson
La Raccolta del Grano Saraceno in Bretagna (1895)
Soleil Couchant Sous-Bois en Forét d'Ecouves
Soleil dans les Arbres
Sous-Bois (1908)
Les Trois Bigoudénes dans la Foret (1894-95)
The Violet Wave (1895-96)